GRUZOFA

poesie pagane

Due Settimane

Ancora qua, col petto stralciato, al semi-riparo di una scrivania che è opre e consolazione, e il cuore eiaculante un dolore universale, che in diverse forme rinfocola l'amante attuale.

Questa poesia è episteme generazionale e fa sì non mi stanchi la mia vita imperfetta, devastata da un io frammentato, la comunità compartita, la terra al rogo e confinata dai ferri de l'armi e il filo spinato.

Dovessi restare in questa cella di pixel e prodotti pulenti, dovessi esser spedito al confino o in un'infame trincea, non disporre d'inchiostro, non registrarne la bruttezza arrecherebbe al mio cuore maggiore angoscia che il fango, la sete e il proiettile nel fianco.

Tanto m'ammazza questo calice bianco, la cicca, il giorno che avanza, quanto lo zelo con cui mi riveli che tra noi non c'è più carezza.

Attraversamenti

Latrati di cane I ragionamenti, Ora di cinghiale – attraversamenti,

Di luna cocente Per nebbia velata, La fumosa mente Ha bocca serrata.

Madre

Madre d'amore E mille parole Corona d'un luogo Di lieve pensare;

Madre di vita Che cresce distante Da terra propizia, Da culla gravante;

Madre e bambina, Sole, acquazzone, Statua romita, Non pianger le ore!

Carezza Del Manto Fecondo

Morire tra placidi boschi, All'alba o 'l tramonto è una via Che porta ad un sonno profondo, Barone o plebeo ch'io sia.

Carezza del manto fecondo, Un pianto di nubi fontane Su carne quiescente d'Agosto, Rintocco di mille campane.

Il Più Rosso Mare

Seppellii il mio Amore Come l'osso un cane, Per celare al cuore Il più rosso mare

Dentro cui annegare, Ché annegando pare D'essere d'un tratto Nel più grave anfratto.

Zampillai altrove Come il Reno appare, Quando fuori piove Con l'odor lunare, e

Dopo lungo errare Nel grembo natale, Riscoprii il valore Del pueril sbocciare.

Seppellii il mio Amore Come l'osso un cane, Per celare al cuore Il più rosso mare, e

Dopo lungo errare Nel grembo natale, Riscoprii il valore Del pueril sbocciare.