Due Settimane
Ancora qua, col petto stralciato, al semi-riparo di una scrivania che è opre e consolazione, e il cuore eiaculante un dolore universale, che in diverse forme rinfocola l'amante attuale.
Questa poesia è episteme generazionale e fa sì non mi stanchi la mia vita imperfetta, devastata da un io frammentato, la comunità compartita, la terra al rogo e confinata dai ferri de l'armi e il filo spinato.
Dovessi restare in questa cella di pixel e prodotti pulenti, dovessi esser spedito al confino o in un'infame trincea, non disporre d'inchiostro, non registrarne la bruttezza arrecherebbe al mio cuore maggiore angoscia che il fango, la sete e il proiettile nel fianco.
Tanto m'ammazza questo calice bianco, la cicca, il giorno che avanza, quanto lo zelo con cui mi riveli che tra noi non c'è più carezza.